Per la polizia municipale ora arriva il «tonfa»
Lunedì in Comune sarà discussa la delibera che introduce il nuovo strumento Servirà solo per autodifesa. Rendine (Gol) e Cacicchi (Lega): più utile il taser
Dopo la bomboletta al peperoncino, il bastone estensibile oppure il tonfa. Un nuovo regolamento, che sarà portato lunedì prossimo in Consiglio comunale per la discussione, fornirà alla polizia municipale un ulteriore «strumento di autodifesa» oltre allo spray irritante. Quest’ultimo fu introdotto con una delibera del 2008 ancora in vigore, «ma finora non è mai stato utilizzato», è stato spiegato ieri nel corso della riunione della commissione comunale convocata per esaminare la nuova delibera alla presenza del sindaco Tiziano Tagliani e del comandante della polizia municipale di Ferrara, Masi Torello e Voghiera (Corpo Terre Estensi), Laura Trentini. La novità è stata commentata con soddisfazione dal vicepresidente della commissione, Fausto Facchini (Pd), perché garantisce «agli operatori della polizia municipale una maggiore possibilità di proteggersi da eventuali aggressioni e intimidazioni» oltre allo spray al peperoncino.
Ma non si sono detti altrettanto convinti dell’efficacia dello strumento altri consiglieri, come Francesco Rendine (Gol) e Giovanni Cavicchi (Lega). La delibera illustra una distinzione tra il bastone-distanziatore e il tonfa (quest’ultimo è più corto del primo e ha il manico perpendicolare); entrambi però non sono classificati come «armi» mentre lo sfollagente - in dotazione alle forze di pubblica sicurezza - è in grado di «recare offesa alla persona». Il personale frequenterà uno «specifico corso teorico-pratico di formazione ed addestramento», i bastoni inoltre non possono essere «utilizzati a fini privati, nè possono essere ceduti a terzi».
Perplessità sono giunti in particolare da alcuni componenti la commissione. Francesco Rendine è convinto che «questo strumento non è sufficiente a garantire la sicurezza degli agenti (in particolare del personale femminile) di fronte ad aggressori dotati di particolare forza e presenza fisica. Ci vorrebbe il “taser” (la pistola elettrica), ma ci hanno detto che la legge italiana non la prevede. Inoltre i vigili urbani dovrebbero presidiare di notte zone come il grattacielo e non il centro storico di giorno. Il sindaco dice che si tratta di ausiliari e non di operatori di ordine pubblico. Così però non va e non so se voterò la delibera così com’è». Giovanni Cavicchi è sicuro che «l’atto non è condivisibile perché di fatto non cambia niente, ad esempio non consente di resistere ad un urto potente. Ci vorrebbe il “taser” e gli agenti dovrebbero essere dotati anche di giubbotto come polizia e carabinieri».