
In casa pistole e coltelli, preso l'incendiario dell'auto dei vigili: è un livornese di 46 anni
Livorno. Svolta nelle indagini della polizia municipale: il sospettato (ora ai domiciliari) potrebbe essere coinvolto anche in altri incendi di auto
LIVORNO. In casa gli investigatori gli hanno trovato una bottiglia di alcol uguale a quella recuperata sul luogo dove è bruciata l'auto dei vigili, in via Pollastrini; sotto casa c'era una bici nera da donna, identica a quella ripresa dalle telecamere del Comune e della Venezia; inoltre nell'appartamento c'erano dei giacconi mimetici e dei passamontagna compatibili con quelli usati dall'incendiario di piazza civica. Svolta nelle indagini sull'auto della polizia municipale data alle fiamme sotto al palazzo del Comune nuovo il 16 febbraio scorso.La polizia municipale e la squadra investigativa della Digos hanno arrestato un livornese di 46 anni, Gabriele Bacci, che ora si trova ai domiciliari. L'arresto è avvenuto per il possesso di armi: in casa gli investigatori hanno trovato due pistole (una lanciarazzi modificata e una finta), svariate cartucce, coltelli di tutte le dimensioni e materiali di tipo militare come le polveri usate sul volto per mimetizzarsi. Il livornese, già noto alle forze dell'ordine per vari episodi di microcriminalità, è stato denunciato per l'incendio doloso e per la ricettazione perché in casa aveva anche delle targhe rubate.
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La perquisizione in casa del 46enne è avvenuta lunedì 9 marzo, nel pomeriggio. Un blitz nella sua abitazione, in zonaBastia, dove vive con la famiglia, a cui hanno preso parte gli agenti della sezione investigativa della polizia municipale, guidati dall'ispettore Marco Vaccai e dal dirigente Fabio Cerini, e i poliziotti della Digos coordinati da Giampaolo Dotto e dal dirigente Alessandro Castiglione. Una perquisizione che ha portato al sequestro di vari oggetti: le due pistole, coltelli di varie dimensioni e con vari simboli, manganelli, cartucce, il tesserenino falso dei vigili del fuoco, giacconi, passamontagna e cappelli neri (comparabili a quelli usati nell'incendio), una balestra, gilet stile militare e così via. E poi sotto casa era in sosta la bici nera da donna con cestino: sul paragomme il numero di Valentino, il 46.
Non è escluso che l'uomo sia coinvolto anche negli altri incendi di auto che ci sono stati nei mesi scorsi in città. Su questo aspetto sono in corso indagini: la notte precedente il gesto in via Pollastrini, alle 2 circa era stata data alle fiamme una vettura in via del Toro, dove si trova la sede di un ufficio comunale. Inoltre da quel giorno, non ci sono più stati roghi di auto. Un elemento che è allo studio degli inquirenti